Dopo alcuni mesi di annunci e anteprime, finalmente BQ ha rilasciato la nuova stampante 3D Witbox GO!.
Si tratta di un prodotto pensato per l’utenza che si vuole avvicinare alla stampa 3D pur non avendo conoscenze tecniche particolari in tale ambito.
Unpackaging
La stampante è stata consegnata, come di consueto per BQ, in un doppio imballo. Il primo, esterno, costituito da una scatola di cartone protettivo
ed un secondo interno, caratteristico del marchio BQ, concepito per essere conservato nel tempo e consentire il reimballo della stampante in caso di trasporto o spedizione.
Nulla è lasciato al caso. Per aprire e chiudere la confezione troviamo le consuete maniglie in plastica da ruotare di 90° per sfilare il coperchio.
La Witbox Go! è un prodotto essenziale in tutto. Non c’è nulla di superfluo, ma tutto quello che serve. Nella confezione troviamo inclusi:
- un piatto di stampa
- un cavo Micro USB
- una spatola
- un manuale dell’utente
- una bobina da 300gr. di PLA (rossa nel nostro caso)
- un cavo di alimentazione
- un adattatore per prese americane
- un campione stampato che attesta l’avvenuto collaudo
La stampante
Di aspetto molto gradevole ed amichevole, Witbox GO! è un piccolo cubo in plastica bianca e trasparente di 30 cm di lato, aperto su 2 facce per avere accesso al piatto di stampa removibile.
Ques’ultimo non necessita di essere trattato per l’adesione delle stampe. Può essere montato in un solo senso e, nell’alloggiamento che lo ospita, c’è un contatto di presenza che non permette l’avvio della stampa se il piatto non c’è. Sul lato del piatto (a destra in figura) troviamo poi una spugnetta gommosa che consente la pulizia automatica dell’ugello.
Su un lato troviamo il vano che ospita la bobina da 300 g.
Superiormente troviamo il tasto di accensione ed il led il cui lampeggio e colore indicano il funzionamento o la presenza di problemi. Non esiste alcun display.
Internamente la Witbox GO! ha una memoria di 8 GB. (circa 5 GB disponibili per l’utente)
Il campo di lavoro è: 140x140x140 mm
L’estrusore è di tipo Bowden, all Metal (quindi senza PTFE interno) e termicamente isolato nei punti giusti per impedire al calore di risalire lungo il corpo dell’estrusore ed evitare così i conseguenti inceppamenti dovuti al rigonfiamento del filamento.
Prima installazione.
Come operazioni preliminari occorre scaricare il software ZETUP dal sito BQ:
Il software, disponibile per Windows, Linux e Android, è il cuore del sistema.
Al momento della prova era disponibile la versione 1.0.1, rapidamente aggiornata alla versione 1.3.0, la più recente nel momento in cui stiamo scrivendo.
Per la prima installazione occorre collegare la stampante tramite il cavetto Micro USB in dotazione.
Al momento dell’accensione il piatto di stampa si trova in posizione rialzata, vicino all’ugello. Questa è la “modalità di trasporto”.
Dopo aver installato il software, una procedura guidata permette la ricerca della stampante e, una volta trovata, permette l’inserimento di alcuni parametri basilari , il passaggio dalla modalità di trasporto a quella operativa (con il piatto totalmente abbassato) e il collegamento alla rete wi-fi locale.
Da quel momento la Witbox Go! risulta accessibile anche senza il collegamento Micro USB. E’ sufficiente che essa sia collegata alla rete elettrica e che sia coperta dalla rete wifi.
Zetup
Il software Zetup ha sostanzialmente un menù con due voci. E la seconda è comunque richiamabile dal sottomenù della prima
In esse troviamo
- la possibilità di spegnere la stampante e di aggiungerne delle altre, costituendo così una rete di Witbox GO!.
- le procedure di caricamento/scaricamento del filamento
- la gestione dei progetti di stampa
- le informazioni statistiche della stampante e della bobina di filamento caricata.
Versione analoga può essere installata anche sullo smartphone Android (per ora i tablet non sono supportati).
La connessione alla stampante avverrà in questo caso tramite collegamento Bluetooth
Il firmware della stampante, sempre su base Android, dopo il primo avvio è stato subito aggiornato ad una versione successiva. Nel momento in cui scriviamo, Android è alla versione 1.2.1 ed il firmware alla 1.1.2.
Primo test di stampa:
quello che veramente differenzia la Witbox Go! dagli altri prodotti è la totale assenza di parametri da inserire. E’ vero si può solo stampare il PLA di BQ e solo nella versione da 300 gr, ma la semplicità delle operazioni è quasi disarmante.
Vediamole passo passo.
1 – Accensione della stampante
2 – Avvio di Zetup sul PC.
3 – Caricamento del filamento (o scaricamento qualora si volesse cambiare bobina).
4 – definizione del progetto di stampa, ovvero caricamento del modello STL e disposizione sul piatto virtuale di stampa
5 – Salvataggio del progetto e avvio della stampa.
6 – attesa del pezzo finito.
Nel caso in cui si verificassero inceppamenti, un messaggio ci avviserà e, al nostro ok, la stampante avvierà un processo automatico per renderla nuovamente operativa. In quel caso la stampa sarà da rifare.
Ed infine i costi: 779.90 € iva inclusa
Di seguito un piccolo video, privo di audio, che illustra quanto descritto nell’articolo.
Conclusioni
Escludendo i primi test con firmware non aggiornato, la stampante si è dimostrata molto affidabile e veramente alla portata di tutti. Riteniamo che per le applicazioni hobbistiche e domestiche sia uno strumento ideale anche per chi non ha alcuna nozione di stampa 3D ma allo stesso tempo voglia divertirsi realizzando gli ormai diffusissimi oggetti scaricabili da internet.
La stampa 3D è un processo affascinante e oggi la meraviglia della creazione davanti ai propri occhi di un oggetto è, grazie a Witbox GO! alla portata di tutti.
Dove acquistare:
la stampante è disponibile presso il nostro negozio online.
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